Visitare l’India richiede un’organizzazione meticolosa e tempestiva: se si vuole fare turismo indipendente bisogna preparare il viaggio per tempo perché i treni vanno prenotati con settimane di anticipo. Leggere le guide non basta. Avere un tour operator alle spalle sarebbe meglio. Solitamente un soggiorno in India parte da Delhi, la capitale del Paese. L’impatto con la città può essere significativo se non siete preparati:
gruppi di persone ammassate che tentano di vendere ogni cosa, strade strette intasate, animali in strada, clacson, risciò etc. Quando piove le pozzanghere somigliano a fiumi. La parte antica è un intrico di vie dense di odori e colori. Le persone in sari colorati dimostrano molti più anni di quelli che realmente hanno: colpa delle rughe che solcano i volti. La parte nuova invece è un cantiere a cielo aperto per trasformare la città in una realtà più moderna. Con il treno si arriva a Varanasi, un luogo che resta dentro. Questo è uno dei posti più tradizionali dell’India dove l’incenso rende profumata perfino la povertà. Qui la gente appare rassegnata al tempo che passa: si sveglia la mattina e sembra che l’unico obiettivo sia arrivare alla sera. Inizialmente questo spiazza, poi ci si rende conto che è anche bello non preoccuparsi del mutuo, della bolletta, dei regali di Natale, della riunione di condominio e si sente il bisogno di andare via da questo posto per non rischiare di non riuscire a farne a meno. Viaggiare in India significa scoprire la dignità della gente povera. E’ un viaggio interiore e spirituale. Va detto però che richiede grande spirito di adattamento: se soffrite di allergie, intolleranze alimentari, se avete difficoltà ad ambientarvi anche a condizioni precarie e non propriamente igieniche forse dovreste optare per altri luoghi. L’India è infatti uno dei Paesi più ‘impegnativi’ da scoprire viaggiando fai da te: questo non deve scoraggiare nessuno ma, onde evitare il rischio di rovinarsi la vacanza, deve sicuramente fare riflettere.