Trekking in NepalDire Nepal significa inevitabilmente dire Himalaya e trekking avventurosi. In queste terre vivono gli Sherpa (letteralmente “Uomini dell’Est”): questo antico gruppo etnico nepalese proviene dalle valli del Qinghai, a nord, e quindi è di origine tibetana.

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Sono abituati a vivere in condizioni di totale isolamento, tra i 2500 ed i 4000 metri. Essendo anche di religione buddista l’isolamento rappresenta comunque per loro una dimensione naturale dell’essere umano che spinge alla meditazione e non una forzatura. Ma il posto in cui vivono ha sviluppato inevitabilmente in questa comunità una stimabile autosufficienza e uno spirito di solidarietà e ospitalità anche verso i visitatori, sempre ben accetti a quelle altitudini. Solitamente i trekking partono da Lukla (collegato con Doha o con la caratteristica Kathmandu), villaggio dotato di un piccolo aeroporto (fatto costruire proprio dal primo salitore dell’Everest, Sir Edmund Hillary). Procedendo verso il confine con il Tibet si arriva ai piedi dell’Everest. Lukla sorge a 2800 metri quindi il segreto per affrontare il trekking fino alla fine è quello di camminare lentamente concedendosi ampi respiri per evitare sbalzi di quota e acclimatarsi gradualmente.

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Lungo il sentiero ovviamente la quota non resta sempre stabile ma scende (ad esempio in prossimità di Khumbu e Ghat) per poi risalire verso Phakding e il ponte sospeso. Lungo il percorso inoltre si incontra il villaggio di Namche Bazar, il più importante e grande centro del Khumbu, ricco di locali tipici e negozietti di artigianato dove si può comprare praticamente di tutto. Molto suggestiva anche la visita del monastero di Tengboche nei pressi della montagna Ama Dablam (distrutto da un incendio nel 1989 e ricostruito di recente). Proseguendo verso Tawoche Peach si sale ancora (6542 m). Percorrendo la morena del ghiacciaio del Khumbu si raggiunge uno dei campi base delle spedizioni himalayane. Ovviamente per prendere parte ai trekking organizzati in questa area bisogna essere persone sportive e dinamiche (ma è comunque un livello mediamente impegnativo e non solo per professionisti) ma anche flessibili (le tappe infatti possono subire variazioni in base alle condizioni atmosferiche). La presenza di una guida locale assicura soluzioni ottimali in caso di imprevisti come frane sul percorso. I periodi migliori per prendere parte a questo trekking sono primavera (con la fioritura di rododendri ed azalee) e autunno

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