Le spiagge di tutto il mondo, ma specialmente quelle dei Paesi in via di sviluppo, subiscono il terribile problema dell’immondizia che viene portata dalle onde o lasciata a terra da turisti e locali. È davvero sconcertante vedere dei paradisi tropicali, dove la sabbia bianca e l’acqua cristallina sono contrastate da pile di rifiuti.
Per questo motivo, l’isola di Koh Phangan, nel golfo della Thailandia, ha avviato un’interessante iniziativa volta a coinvolgere sia i turisti che gli abitanti del luogo. Il mese scorso si è infatti tenuto l’evento Clean Your Own Beach Day, che consisteva nel passare una mattinata in spiaggia a ripulire la sabbia dai rifiuti, scattando anche le immagini prima e dopo.
L’obiettivo, oltre alla semplice pulizia, era quello dell’impatto fotografico volto a mostrare la differenza tra i due momenti, cercando di far capire a tutti quanto è più bello il mondo senza i rifiuti a cielo aperto. L’opera di sensibilizzazione ha chiamato a raduno tantissimi volontari, trasformando di fatto l’iniziativa in un successo.
Molto stimolante anche la proposta fatta a chi era in possesso di un brevetto da sub: una scuola per immersioni locale, infatti, ha richiesto la presenza di massimo 12 persone per ripulire da bottiglie e buste gli splendidi fondali che circondano l’isola di Koh Phangan.
Con l’aumento dei turisti e dei beni di consumo, il carico di rifiuti è destinato a crescere in ogni area del mondo; quelle meno attrezzate, purtroppo, rischiano di essere sommerse dall’immondizia, a meno che non si cominci da subito un’opera di sensibilizzazione verso lo smaltimento dei rifiuti e della tutela dell’ambiente.