Km: 153; media oraria: 31,5 km/h
Dislivello in salita: 1050 m
Tempo di percorrenza: ore 4,50

Da Zhangye a Wuwei è in funzione la nuova autostrada, una vera autostrada a due carreggiate con tanto di cartelli indicatori anche in inglese. All’uscita della città ci dirigiamo quindi verso il casello per venire inesorabilmente respinti dall’inflessibile funzionario di turno. Alle biciclette, come del resto supponevamo, non è consentito l’accesso, Non ci resta che ripiegare sulla G 312 che però scopriamo essere in totale ricostruzione. Dopo una quindicina di chilometri di impossibile sterrato tutto buche e cunette ci arrendiamo.
In queste condizioni non è possibile proseguire con le nostre biciclette da corsa per altri 100 chilometri. Decidiamo di risolvere il problema “all’italiana”. Carichiamo tutte le biciclette sui pulmini, ritorniamo sui nostri passi e ci presentiamo di nuovo candidamente al casello. Nessun problema questa volta a passare. Dopo aver raggiunto una distanza di sicurezza ci fermiamo e saliamo sulle biciclette. Per i primi chilometri percorriamo la pista di servizio di un gasdotto in costruzione che corre parallelo all’autostrada. Poi, quando quest’ultima cessa di essere asfaltata, saliamo sul terrapieno e, approfittando di un buco nella recinzione, continuiamo a pedalare in fila indiana sulla corsia di emergenza dell’autostrada preceduti e seguiti dai nostri pulmini. Il tutto avvolti da una cappa di nuvole nere e sotto una insistente e fredda pioggia. Il traffico è quasi inesistente e un paio di macchine della polizia ci superano senza farci osservazioni. Man mano che saliamo la vallata si restringe fino ad assumere l’aspetto di un vero e proprio “corridoio” fra campi coltivati a frumento, pascoli con cavalli e la continua presenza della Grande Muraglia che costeggia e talvolta taglia l’autostrada con il suo muro di argilla sbrecciato e le sue torri di vedetta erette a distanza regolare.
Come sembra lontano il deserto lasciato alle spalle e che abbiamo attraversato per ben ventidue giorni! La sosta per colazione al riparo della tettoia di una stazione di servizio è gelida e per la prima volta ci serviamo delle confezioni di tagliolini precotti acquistati al supermercato. Basta versare dell’acqua bollente nel contenitore e in pochi istanti ecco a disposizione della pasta in brodo con aromi vari e sconosciuti che la fame e il freddo fa sembrare perfino appetitosa. Solo Gianni, l’Astice, si rifiuta sdegnosamente di assaggiarli, quasi ferito nel suo orgoglio di ristoratore. Domani, se continua il freddo, li riproveremo, rendendoli magari più umani con una spruzzata di parmigiano. Ad una quarantina di chilometri dalla nostra meta termina l’autostrada (una rapina pagare un pedaggio di 95 yuan -10 euro per circa 200 chilometri!) e così, sempre sotto una fitta pioggia, raggiungiamo Wuwei riprendendo la vecchia G 312.