Km:155;
media oraria: 27,5 km/h
Dislivello in salita:m 188
Tempo di percorrenza: ore 5,30
Ancora un timido tentativo di entrare in autostrada. Ma questa volta il casello è presidiato dalla forze dell’ordine ed è giocoforza fare dietro front e cercare l’imbocco della G 107. Cercare è il verbo giusto, perché l’autista del nostro pulman cinese –chiamato ironicamente Schumacher per la sua cronica deficienza in fatto di orientamento –nonostante, o forse proprio a causa delle indicazioni dei passanti, sbaglia continuamente direzione. Quando ci immettiamo sulla G 107 sono passate due ore dalla partenza e abbiamo percorso quasi 30 chilometri per trovarci solo all’altezza del casello nord della città. Sono le sette e l’afa comincia già a farsi sentire. Pochi chilometri più avanti superiamo su di un lungo ponte il fiume che segna il confine fra la provincia dell’Henan e quella dell’Hubei, l’ultima che dovremo attraversare prima di entrare nella municipalità di Pechino. Il resto della tappa è solo una “ful immersion” nella vita di strada cinese. Sembra che tutta la popolazione graviti sulla G 104 che collega una ormai ininterrotta catena di piccoli centri e grandi città. Traffico caotico, biciclette, carretti che si ineriscono sulla strada all’improvviso e in ogni direzione puntando sui ciclisti, bancarelle davanti alle quali si tengono improvvisati bazar. Ogni tanto un ingorgo per un tamponamento o un investimento. Un crocchio di persone. Poi la vita torna a scorrere come un fiume inarrestabile. Un paio di soste alle stazioni di servizio per rinfrescarci con la canna dell’acqua e alla fine giungiamo al tanto sospirato hotel. Sono le 12,30. Troppo tardi e troppo caldo per la pastasciutta programmata.