Per la Russia il 2013 sarà l’anno ecologico, come è stato annunciato nel corso del Festival Ecologico Internazionale Tartaruga d’Oro, tenutosi a Mosca. Questa manifestazione è nata nel 1966 come una mostra fotografica, ma negli anni ha acquisito sempre maggiore visibilità, fino a diventare un evento così importante da catalizzare l’attenzione mondiale.
L’ultima edizione ha visto la partecipazione di oltre 60 mila persona provenienti da tutto il mondo e gli organizzatori hanno deciso di portare la mostra anche in altre città, per poter così divulgare a più ampio raggio il messaggio ecologico per l’anno a venire. La parte burocratica è stata già svolta, con l’approvazione del governo russo di un piano di tutela ambientale lungo sette anni, fino al 2020.
L’obiettivo è quello di aumentare il numero delle aree protette e di garantire ad almeno un ulteriore terzo di cittadini russi di migliorare le condizioni ecologiche del luogo in cui abitano. Si parla quindi di infrastrutture a basso impatto, di produzione di energie rinnovabili, di recupero di materiali e di tutte quelle attività che non solo permettono di rispettare l’ambiente, ma rappresentano anche una forma di risparmio per la popolazione.
La Russia, negli ultimi anni, sembra molto attiva sul versante ecologico, come dimostra l’adesione del governo, nel 2012, alla Coalizione Internazionale per il Clima e l’Aria Pulita. In realtà non ci sono ancora state iniziative pratiche, ma almeno sulla carta c’è nero su bianco e si può quantomeno iniziare una campagna di sensibilizzazione delle persone nei confronti dell’ambiente. L’ecologia è fondamentale nello sviluppo sociale ed economico di un Paese, perché la sua consapevolezza è direttamente proporzionale al livello tecnologico e al benessere della popolazione.