protesta ucrainaIl Ministro della Giustizia in Ucraina, Olena Lukash, ha avvisato i manifestanti delle proteste antigovernative che, se non abbandoneranno i palazzi del governo, sarà costretta a chiedere la stato di emergenza. Una misura estrema, quindi, per la quale Olena Lukash deve chiedere l’approvazione, che verosimilmente verrebbe concessa, al Consiglio della Difesa e alla Sicurezza Nazionale.

I manifestanti hanno circondato il Ministero della Giustizia a Kiev domenica notte e hanno tirato su delle barricate all’esterno, utilizzando sacchi riempiti con la neve. Il movimento va avanti senza sosta in tutta l’Ucraina, con dieci città nel caos, dopo che i loro edifici comunali sono stati presi d’assedio, in maniera comunque pacifica.

La situazione è degenerata anche nelle aree ad est dell’Ucraina, quelle cioè che hanno tradizionalmente maggiori legami con la Russia e dove il Presidente Viktor Yanukovych ha riscontrato un forte consenso. Intanto, un portavoce dei movimenti di protesta ha dichiarato che la presa degli edifici non è da intendersi come un atto di violenza: loro non intendono fare danni o ferire persone, ma solo manifestare pacificamente il loro dissenso nei confronti di Viktor Yanukovych che ha rifiutato di firmare gli accordi per avvicinarsi sempre di più all’Unione Europea.

Nonostante ciò, il Ministro della Giustizia ha ribadito in TV che se gli edifici non saranno liberati, verrà richiesto di imporre la stato di emergenza. La Lukash è coinvolta nei negoziati tra il governo e i leader delle proteste, e ha concluso che potrebbe essere costretta a richiedere al Presidente lo stop ai dialoghi fino a quando non si sarà normalizzata la situazione. La possibilità di trovare una soluzione pacifica si allontana.