Ov22 Day21: giornata emozionante ad Harran

13/07/2021

FilippoTenti-overland.org.Ov22-turchia04

Oggi andiamo al piccolo villaggio di Harran che si trova a soli 15 km dal confine siriano e l’atmosfera è decisamente mediorierntale.

ci sono 2 leggende che parlano di Harran

La prima racconta che Adamo ed Eva dopo essere stati cacciati dal paradiso siano caduti in questa zona portando con se il melograno, le rose e il grano e da qui è partita la civilizzazione

La seconda invece è legata ad Abramo che cacciato da Urfa è venuto a ritirarsi qui con la moglie Sara e che gli siano apparsi tre angeli che hanno annunciato a Sara che sarebbe rimasta incinta.

Per questo motivo Harran è un luogo molto importante per i cristiani.

Harran è proprio citata nella Genesi in merito al fatto che Abramo visse qui per alcuni anni e alcune testimonianze architettoniche come i resti delle Mura, la moschea, la fortezza in rovina e le tipiche case ad alveare rievocano sicuramente epoche molto antiche.

Sembra che queste costruzioni tipiche di Harran, di qualche villaggio siriano e di Alberobello (come forma) potrebbero risalire già al III secolo a.c anche se quelle che si vedono oggi sono al massimo di 250 anni

Si ritiene che questa struttura fù ideata a causa della carenza di legname per costruire i tetti delle case mentre c’era abbondanza di pietre che venivano presi dagli insediamenti precedenti per fare le basi delle case che venivano poi terminate con un misto di malta, terra, albume d’uovo e paglia

Ogni cupola è composta da circa 1500 mattoni. Sono fresche d’estate e calde d’inverno perché la loro struttura e il buco al centro del tetto permette il ricircolo dell’aria d’estate e l’uscita del fumo dei camini d’inverno.

Ci sono 2 pietre fondamentali nel tetto e questo fatto veniva usato come ricatto dagli esattori delle tasse con le persone che non pagavano.

Sono divise tra una parte all’ingresso, il Selamlik, che era la sala dedicata agli uomini e all’accoglienza degli ospiti e sulla parte dietro, in posizione più appartate c’era l’harem dove stavano le donne.

Ora non sono più abitate, se non in pochi casi ,per questioni di pulizia e mantenimento ma sono comunque utilizzate come magazzini o per gli animali.

Nel nostro giro ci ha accolto una prima famiglia in cui in casa c’erano alcune donne: due di loro stavano lavorando per preparare il basilico essiccato, sminuzzando le foglie e passandole attraverso un setaccio.

Tutte le donne presenti erano vestite con l’abito tradizionale di questa zona: dei vestiti con diverse fantasie e legati in vita con una piccola cinta. Ci spiegano che questi vestiti hanno iniziato a usarli dagli anni ‘60. La signora più anziana ci mostra i tatuaggi che ha nel mento e nelle braccia spiegando che avevano sia un senso estetico che come segnale di appartenenza ad una determinata tribù. Ora non vengono più fatti. Tra di esse c’era una donna con un bambino piccolo. Ci raccontano che era una siriana scappata dal suo paese e venuta a vivere qui circa 8 anni fa per lavorare nei campi. Il padrone del podere nel quale lavorava l’ha notata e ritenendola molto bella l’ha fatta sposare con un suo figlio facendola diventare della famiglia. In generale infatti i turchi considerano le donne siriane più belle delle turche e per questo sono molto ambite ad essere sposate

Siamo poi statati accolti da una seconda famiglia siriana dove abbiamo iniziato a giocare e scherzare con i bambini che abitavano nella casa. Le donne in questo caso sono andate nell’harem mentre è rimasto con noi solo il capofamiglia, con cui abbiamo preso un caffè al cardamomo, e i bambini.

Io sono andata anche un po’ nell’harem per provare a parlare un po’ con queste giovani donne circondate da bambini. Mi hanno fatto vedere ognuna di chi era mamma, mi hanno chiesto se ero sposata e se avevo figli ridendo tra loro nel sapere che non lo ero, volevano sapere se avevo fatto il vaccino del corona virus e da dove venivo. Una delle due aveva più o meno idea di dove fosse l’Italia quando le ho detto che era Europa l’altra invece non riusciva a capire dove potesse trovarsi il nostro paese.

Ci hanno spiegato che il governo turco da alle famiglie siriane la casa e 150€ per componente della famiglia. Questa famiglia vive qui da 11 anni

Solo ad Urfa ci sono circa 600.000 siriani

questa giornata è stata ricca di emozioni e sicuramente, dal punto di vista umano, la più interessante di questo viaggio.