Ov22 Day14: la Turchia Cristiana

06/07/2021

@LauraPasqualini-turchia.02

Oggi continua la scoperta di Antiochia che ci regala molte piacevoli sorprese. Come abbiamo visto ieri la storia della città è antichissima e la sua importanza è legata soprattutto ai romani.

Il secondo e non meno importante motivo dell’importanza di Antiochia è invece legato al cristianesimo

Qui infatti vissero per 2 anni gli apostoli Pietro e Paolo che da qui iniziarono a predicare il vangelo anche tra i pagani, cosa che fino a quel momento era stata solo questione che aveva riguardato gli ebrei. Incontriamo Padre Domenico Bertoldi, francescano cappuccino che vive qui da 30 anni ed in Turchia da oltre 50 anni. Una persona veramente splendida che avremmo ascoltato parlare per giorni interi se non avessimo avuto problemi di tempo

Ovviamente non può non portarci nella Grotta di San Pietro: unica vestigia rimasta del passato di Antiochia,

Questo luogo è importante per diversi motivi, ma sopratutto perché ricorda le radici e le origini del cristianesimo.

È una piccola chiesa rupestre scavata nella roccia che già prima dell’arrivo degli apostoli era sicuramente un luogo di culto pagano. Divenne poi luogo per i cristiani con Teodorico che con un editto obbligò a trasformare tutti i luoghi pagani in luoghi cristiani. La facciata esterna è stata edificata dopo il 1000 dai crociati. Per molti secoli fu usata anche come luogo di sepoltura per i cristiani. Intervistiamo padre Domenico all’interno, dove è possibile vedere qualche traccia di affreschi e qualche mosaico che però non era originario di questa chiesa ma fu preso e portato qui per rivestire il pavimento.

Sempre qui venne fatto anche il primo concilio e qui ad Antiochia nacque quella che poi sarebbe diventata la caritas; infatti fu qui che Pietro e Barnaba raccolsero dei beni da mandare a Gerusalemme che era stata colpita da una profonda carestia e nacque il concetto di associazione per aiutare i bisognosi, quella che appunto poi sarebbe diventata la caritas

Padre Domenico poi ci invita nella sua chiesa che si trova nel cuore del quartiere sunnita, proprio dietro la moschea e ci dice che Antiochia è sempre stata una città di grande tolleranza e accoglienza. Per lui che prima di arrivare qui era stato 20 anni a Smirne e poi aveva girato diverse parrocchie in Turchia, l’esperienza ad Antiochia è la più bella per l’atmosfera più orientale che si respira in questa città.

Qui vivono tutti con molto rispetto nei confronti dell’altro e in amicizia. Fin da subito si è sentito a casa sua. Si è creato fin da subito uno spirito di amicizia innanzitutto con gli Ortodossi, con i quali spesso festeggiano insieme ognuno le feste dell’altro ma anche con i mussulmani c’è sempre stato un clima di amicizia.

La chiesa in realtà è una vecchia casa che hanno preso e ristrutturato. Dal terrazzino si possono vedere il piccolo campanile della chiesa e il minareto della moschea e per lui questo è il simbolo dell’immagine di tolleranza di Antiochia.

Facciamo poi un giro nell’immancabile bazar prima di cenare.