Dopo una breve pausa estiva durante le ultime puntate del primo ciclo di Overland 12, torniamo a raccontarvi per immagini e diari quello che vedrete prossimamente su Raiuno nel secondo ciclo di Overland 12…
[Overland 12 – Diario di Giovedì 20 Maggio 2010]
Gruppo Avanscoperta
cittadina di Surma Kibish
L’odierna colazione è a base di capra, macellata nottetempo dalla nostra padrona di “casa”. Terminata l’inconsueta colazione rimaniamo stupiti dal comportamento degli operai della ditta di costruzioni. Per la prima volta vengono a cercarci chiedendo di loro iniziativa di fare un tentativo per arrivare al campo-base Overland. Evidentemente il piccolo bluff con i cinesi del giorno precedente ha sortito gli effetti sperati…
{multithumb}
Partiamo da Surma Kibish, insieme a noi il coordinatore dei lavori dell’impresa di costruzione, l’operatore del Greder e un operaio di cui non abbiamo capito la competenza ma che è decisamente il più loquace del gruppo.
Arriviamo sul fiume, notiamo che ha diminuito ancora la sua portata e valutiamo che questa sia la giornata ideale per ritentare di raggiungere i mezzi al campo-base.
Torniamo alla cittadina, 70 km, carichiamo anche l’operatore del bulldozer che nei giorni scorsi sembrava tanto riluttante a collaborare ma ora, edotto sulle favorevoli condizioni e rincuorato dall’operatore del Greder che si propone di assistere il Bulldozer con il suo mezzo, si riempie di fiducia così tutti possiamo ripartire per raggiungere una volta per tutte il campo base Overland. Resta l’operaio della pala meccanica, è ancora riluttante e si rifiuta di partecipare all’operazione.
Ridiamo vita al bulldozer collegandolo alla batteria del Greder, guadiamo il fiume e procediamo verso pantani e sabbie mobili affrontati a piedi qualche giorno prima. Man mano il terreno diventa sempre più soffice e i veicoli cominciano a scavare lunghi binari perpendicolari lungo i loro cingoli.
Ormai prossimi al primo tratto di sabbie mobili, la situazione si complica più del prevedibile. L’operatore del Bulldozer si spaventa di nuovo e, nonostante che il mezzo sia ancora ben lontano dallo spanciare, si blocca sul posto. L’altro operatore sul Greder viene irritato dal comportamento del suo collega e decide di provare ad avventurarsi nella foresta allagata. Va avanti per un po’ ma inevitabilmente si infossa. Con un terreno in queste condizioni solo un bulldozer con i suoi cingoli può farcela.
Il Greder prova ad uscire dalla morsa del fango ma senza aiuto proprio non riesce. Tutti cercano di convincere l’operatore del Bulldozer a dare una mano col suo mezzo, ma è letteralmente impietrito.
Proviamo a costruire canali di scolo, spalare la melma a mano per liberare il Greder, arriviamo anche a offrire una “mancia” all’operatore del Bulldozer ma è irremovibile. Purtroppo il sole sta per tramontare e nulla è cambiato quindi saliamo tutti sul Bulldozer e ritorniamo al fiume dove ci attende il fuoristrada per riportarci a Surma Kibish.
Purtroppo ancora una giornata persa.
Gruppo campo base
Permanenza Campo Base N 5° 32′ 44,19″ E 35° 39′ 45,81″
Oggi il risveglio è molto più tranquillo. Ci prepariamo a svolgere quelle che per noi sono diventate attività normali…
Andiamo a recuperare l’acqua da potabilizzare che grazie alle piogge del giorno precedente si trova molto più vicino dei 5 km a cui ci eravamo ormai abituati a percorrere. Nel tratto di strada ci rendiamo conto anche di quanti animali abitano questa valle desolata. Impronte di ogni taglia segnano il fango davanti a noi, ma soprattutto quelle di una iena che sicuramente rimane a distanza di sicurezza dal campo base, ma che da alcuni giorni ci osserva, incuriosita dalla nostra presenza.
Da Beppe riceviamo notizie confortanti riguardo alla ricerca di un mezzo che possa aiutarci ad uscire da qui, ma sui tempi ancora non abbiamo certezza.
Verso le 19, finita la cena, siamo praticamente costretti a rifugiarci nelle tende. Le zanzare arrivano a milioni e impediscono di rimanere all’aperto. Assumiamo così un ciclo vitale uguale a quello del sole: svegliarsi alle prime luci dell’alba, andare a dormire al tramonto.