Tempo impiegato 4 h.25´
media 30 km
Dislivello mt. 700
E´ una frazione che percoriamo in …silenzio, il pensiero rivolto …agli ultimi eventi. Così raggiungiamo Tabriz, capitale della regione dell´Azerbaigian occidentale con un percorso in prevalenza che è pianeggiante. L´ambiente si fa sempre più desertico con aride montagne color ocra che contrastano con il verde dei campi delle oasi di fondovalle. Non abbiamo problemi per procacciarci vivande perché nel corso della mattinata con una breve sosta riusciamo ad acquistare del pane con acqua minerale e Coca Cola. Poi con grande sorpresa “scopriamo” che in Iran le banane sono ancora più abbondanti (anche se più care) rispetto alla Turchia. Quindi non avremo problemi a reperire un alimento base per noi dello spuntino che arriva immancabilmente verso le 10. Agli uomini è stato permesso all´ingresso in Iran di pedalare in calzoni corti in quanto ciclisti sportivi.
A Daniela, per lo stesso motivo, è stato risparmiato invece il nero ed ingombrante chador che aveva indossato a mo´ di vetrinetta speciale per l´immagine fotografica. Daniela pedala infatti in tuta ricoperta da una specie di grembiule bianco. Sotto il casco porta però l´immancabile foulard che in Iran chiamano “ruzarì”. A Tabriz ritorniamo a soggiornare in un albergo a quattro stelle dove permettono a Daniela di dormire in camera singola, cosa di solito che in questo paese non è consentito alle donne. Domani c´è una giornata di riposo a Tabriz. Il pensiero va a Carlino Pifferi
costretto a questa sosta forzata in ospedale con l´assistenza del dott.
Michele Golia che lascito l´ospedale Fatebenefratelli di Erba per …riprendere a pedalare, come avrebbe voluto, si trova bloccato ad assistere un compagno di “sventura” che dovrebbe riprendersi quanto prima.
Sta meglio infatti Carlino e speriamo tutti che il suo piccolo problema che lo costringe ad una sosta forzata possa essere superato. Ritroveremo anche un servizio Internet che ci permetterà di collegarci più rapidamente e speditamente verso l´Italia.