khodorovskyAppena liberato, l’ex magnate dell’olio Mikhail Khodorkovsky ha dichiarato al giornale inglese Sunday di non essere alla ricerca di potere in Russia, ma di combattere per far liberare i prigionieri politici, in aperta sfida al presidente Vladimir Putin.

Dopo oltre 10 anni passati in galera ed essere divenuto un simbolo dell’intolleranza al dissenso da parte di Putin, Khodorkovsky è ora deciso a combattere per la liberazione di prigionieri in Russia e in altri paesi del mondo.

Khodorkovsky fu incarcerato nel 2003 per frode ed evasione fiscale, ma secondo molti questa fu solo una scusa per mettere a tacere il suo dissenso politico. Khodorkovsky è stato rilasciato da un campo di prigionia venerdì scorso nei pressi del circolo polare Artico ed è volato fino a Berlino, dove si è potuto ricongiungere con la famiglia; ha inoltre aggiunto che non è stata sua volontà è quella di arrivare in Germania, bensì il viaggio gli è stato imposto. Nel frattempo il Cremlino ha pubblicamente assicurato che Khodorkovsky è libero di tornare in Russia, ma l’ex magnate teme che ora non avrebbe garanzie di poterla lasciare nuovamente.

Nel suo discorso Khodorkovsky ha chiamato in causa i governi degli altri paesi occidentali, ricordando loro di non essere l’unico prigioniero politico al momento detenuto nei campi russi. Gli stessi critici, sostenitori della teoria secondo cui Khodorkovsky fu incarcerato per aver ostacolato la volontà di Putin di portare gli asset dell’olio sotto il controllo del governo (e di conseguenza dare un esempio agli altri magnati), ritengono che ora la sua liberazione sia stata concertata proprio dal premier russo, nell’ottica di assicurarsi altri sei anni di carica e di migliorare la sua immagine in vista dei giochi olimpici di Sochi a febbraio.