Il Kenya ha ricevuto il supporto internazionale per mettere fine all’attacco allo shopping center di Nairobi, che va avanti da sabato scorso; dopo la giornata di ieri, caratterizzata da attacchi ad intermittenza, atti a stanare il gruppo di terroristi rinchiusi nel centro commerciale con numerosi ostaggi, le forze armate internazionali si stanno offrendo per aiutare i militari keniani.
Per cominciare, le forze israeliane si sono unite a quelle locali durante un assalto che ha portato alla morte di due dei dieci o quindici stimati attentatori. I civili rimasti invece uccisi a causa del primo commando armato di fucili automatici e di granate sono invece 62, tra cui più numerosi sono cittadini inglesi, con sei decessi. Il segretario della difesa del Regno Unito, Philip Hammond, ha dichiarato che l’aiuto britannico verrà aumentato in seguito a quanto deciso durante un meeting della commissione emergenze Cobra.
In totale, le persone uccise durante l’attacco a Nairobi appartengono, finora, a dodici nazionalità diverse, e bisogna ancora identificare un terzo delle vittime, il cui numero è destinato a salire. Il Kenya ha definito l’attacco come terrorismo globale, con il capo di stato generale Julius Karangi, che ha dichiarato che gli autori del commando erano provenienti da diverse nazioni, non ancora identificate. Alle sue, sono seguite le dichiarazioni del ministro degli interni Joseph Ole Lenku, il quale ha confermato che tutti i terroristi sono maschi, nonostante qualche testimone avesse parlato anche di donne; probabilmente, sono stati usati abiti femminili per depistare.