bambine kamikazePochi giorni fa un’altra kamikaze, poco più che bambina, è morta: si tratta di una ragazzina immolatasi a Peshawar (Pakistan nord occidentale). Questo tragico episodio conferma una tendenza preoccupante sempre più diffusa nei gruppi estremisti islamici: la preferenza per kamikaze donne molto giovani. Il motivo è prevalentemente strategico: le donne infatti sfuggono più facilmente ai controlli potendo nascondere materiale esplosivo sotto i lunghi vestiti (o nel burqa). Ayesha Siddiqa, esperto di difesa, ha sottolineato come l’addestramento di queste donne sia un’arma preziosa per i militanti. D’altra parte invece la scarsa percentuale di donne poliziotte rende più difficile effettuare perquisizioni sulle donne sospette. A fine giugno un caso in particolare aveva destato scandalo: una bambina di appena 8 anni era morta in Afghanistan dopo che le era stata consegnata una bomba. Ma non si tratta dell’unico caso shock. A Dara, in Pakistan, Ismail Khan una donna e suo marito avevano preso parte all’attacco suicida in una caserma. Un portavoce talebano aveva poi con orgoglio reso nota la presenza della coppia di jihadisti. Fin dal 2007, quando gli islamici controllavano la valle di Swat, a nord di Islamabad, si era diffusa la notizia di giovani arruolate tra i kamikaze. Il leader locale, Maulana Fazlullah, soprannominato “radio mullah” per via della gestione di una stazione in FM, aveva ai tempi annunciato con soddisfazione di “aver accettato la richiesta di alcune donne di partecipare alla guerra santa”. Uno psichiatra di Islamabad, Rizwan Taj, a proposito ha spiegato che anche le giovani donne, cos’ come i ragazzi, possono essere influenzate facilmente e subire veri e propri lavaggi del cervello.