Etiopia: attaccati turisti occidentali, cinque morti
E’ fermo a cinque morti il bilancio dell’attacco di matrice terroristica (o almeno così sembra essere) perpetrato ai danni di un gruppo di turisti occidentali. La comitiva era molto eterogenea e comprendeva un crogiolo di nazionalità, tra cui due cittadini italiani. Le vittime sono due tedeschi, due austriaci e un ungherese, mentre sono stati rapiti due tedeschi e due etiopi, una guardia e un’autista. Per questi ultimi si pensa che abbiano avuto il ruolo di basisti e che quindi il loro rapimento sia solo una copertura. Gli italiani stanno bene e sono tornati in Italia, come ha dichiarato la Farnesina. Questo attacco segue quello del 2007, dove furono presi in ostaggio cinque turisti europei, poi subito rilasciati. Il governo di Addis Abeba ha subito puntato il dito contro l’Eritrea, rea, a suo dire, di addestrare giovani terroristi per simili attacchi sul territorio etiope. Dura la risposta di Asmara, che ovviamente ha subito condannato l’episodio e si è dissociata da esso. La zona dell’attacco è, in realtà, un’area estremamente remota e aspra, quindi disabitata a lasciata in balia di predoni e gruppi armati, spesso autonomi. I turisti ne sono attratti dalle bellezze paesaggistiche e dal lago di lava creato dal vulcano Erta Ale. Per ora non si hanno ancora notizie provenienti dai sequestratori, per cui non si sa se ci sono richieste di riscatto, né si conosce la sorte dei turisti rapiti. Comunque, a spezzare la lancia a favore dell’Eritrea è la Gran Bretagna, che ricorda come, quando ci fu il rapimento nel 2007, gli ostaggi furono liberati illesi entro due settimane proprio grazie all’intervento decisivo del governo di Asmara.