elezioni politiche in Ecuador Come era accaduto per il Venezuela, anche in Ecuador la rivoluzione bolivariana sembra vivere un momento d’oro, grazie alla rielezione per la terza volta del candidato e premier socialista Rafael Correa. La vittoria del suo partito Allianza Pais è stata netta, con un 61% (hanno votato 11,6 milioni di cittadini) che non ha lasciato che le briciole al concorrente, l’ex banchiere Guillermo Lasso.

I dati non sono ancora ufficiali, ma di sicuro non si possono prevedere stravolgimenti, anzi, ci potrebbe anche essere un’ulteriore conferma per Correa. L’attuale leader rappresenta il governo più longevo e continuativo della storia moderna in Ecuador, poiché è stato eletto nel 2007 e poi riconfermato nel 2009 e nel 2013, per un totale di 10 anni a fine di questo mandato (dal 1997 al 2007 si erano succeduti sette presidenti).

Correa, grande amico di Chavez, è stato duramente attaccato da Lasso durante la campagna elettorale, con l’accusa di manipolare l’informazione, di essere un corrotto e di adottare metodi autoritari. Nulla di tutto ciò è servito a screditare la grande fiducia che gli ecuadoregni pongono in lui, tanto da sancirne ancora una volta la vittoria.

In effetti, l’Ecuador ha fatto importanti passi in avanti da quando Correa è a capo del governo: l’istruzione e la sanità sono decisamente migliorate e a Quito arrivano sempre più soldi grazie ai prezzi alti del petrolio. L’obiettivo per questo mandato è di combattere in modo decisivo la disoccupazione, soprattutto in vista della mole di immigrati che potrebbero tornare in patria a causa della crisi economica europea e statunitense.