che fine ha fatto julian assangeIl nome di Assange è noto a tutti: il famigerato sgominatore di truffe, intrighi e complotti governativi, l’uomo che ha fatto tremare i presidenti dei più potenti Paesi del mondo e che per alcuni giorni è stato il più ricercato del Pianeta, è finito da un po’ di tempo nell’oblio mediatico. Ricordiamo che l’attivista australiano era stato accusato di molestie sessuali, di fatto ridicole perché i rapporti erano consenzienti (ma lui si era rifiutato in seguito di sottoporsi a test per le malattie sessualmente trasmissibili, e questo è illegale in Svezia). Dopo essere stato catturato, Assange si è trovato a doversi difendere da un’accusa più pesante, cioè quella di aver divulgato su internet oltre 250 mila documenti diplomatici statunitensi, alcuni dei quali con contenuti segreti.

Cronologicamente, quindi, il 18 novembre era stato spiccato un mandato di arresto dal tribunale di Stoccolma, mentre il 28 dello stesso mese Wikileaks ha rilasciato le prime informazioni. Braccato ormai ovunque, Assange si è consegnato spontaneamente a Scotland Yard il 7 dicembre 2010. Da quel momento il personaggio non ha fatto più notizia, ma a breve dovrebbe essere estradato in Svezia; la Corte Suprema di Londra gli ha infatti concesso 14 giorni per permettere un’obiezione tecnica della difesa, dopo la respinta del suo ricorso. L’estradizione, quindi, sembra solo una questione di tempo. A questo punto la situazione di Wikileaks, che ha continuato nel suo lavoro di ricerca di materiale scottante, rischia di compromettersi, vista l’assenza del suo fondatore e i conseguenti effetti collaterali, con notevoli pressioni e minacce che hanno convinto, e costretto, molti degli attivisti a mollare.

Ma Wikileaks non è nuova a comportamenti da Araba Fenice, come accadde nel 2009 quando, sull’orlo del tracollo, senza fondi e personale, rilasciò il terribile video Collateral Murder (in cui veniva mostrato il massacro di civili inermi iracheni da parte di cecchini statunitensi) e riacquistò una popolarità che in breve la riportò agli onori della cronaca. Adesso è stata negata a Wikileaks la possibilità di ricevere donazioni private tramite Paypal, Western Union, ecc., per cui ci si potrebbe aspettare qualche mossa a sorpresa.