Da un punto di vista economico e ambientale, lo sappiamo bene, la Germania è anni luce avanti a noi, tanto da aver già affrontato problemi delicati come il degrado del bacino della Ruhr, una zona che ha subito una rivalutazione incredibile a partire dagli anni ’90.
La sua condizione, negli anni ’70 e ’80, era simile a quella che oggi vivono i territori intorno a Taranto e nella Valle del Sacco, nel Lazio, a causa di una scellerata politica industriale che non ha mai pensato alla salvaguardia di ambiente e territorio.
Trent’anni fa, anche il bacino della Ruhr versava in condizioni pessime, con il fiume Emscher divenuto una discarica a cielo aperto; a partire dagli anni ’90, però, l’amministrazione regionale del Nordrhein-Westfalen si è impegnata nel tentativo, perfettamente riuscito, di trasformare l’area nel Parco Paesaggistico dell’Emscher, che occupa un’area complessiva di circa 320 Kmq, cioè oltre un terzo della dimensione di tutta la Ruhr, pari a 800 Kmq.
Adesso il bacino della Ruhr è un’area ricca, dove prospera il lavoro e, al tempo stesso, il paesaggio è stato recuperato, tanto da permettere un’eccezionale vivibilità. Il periodo di rivalutazione è durato 10 anni, dal 1989 al 1999 ed è passato attraverso sei punti:
- la creazione del Parco Paesaggistico
- la riabilitazione, da un punto di vista idrologico, del fiume Emscher
- il recupero di vecchi capannoni industriali come monumenti storici
- la creazione di posti di lavoro nel parco
- lo sviluppo di un progetto urbanistico moderno ed innovativo
- la nascita di attività sociali e culturali