Come sarà l’agricoltura del futuro? Greenpeace ha dettato le direttive per una coltivazione sostenibile. In pieno clima Expo vediamo quindi cosa dovrà fare l’uomo per rispettare la terra e non limitarsi a sfruttarla.
Le direttive si rivolgono non solo agli agricoltori ma anche ai governi perché, come ha sottolineato Federica Ferrario, responsabile della campagna per un’agricoltura sostenibile in Italia, è tempo che essi facciano la loro parte: “la politica deve ascoltare chi chiede cibo sano e agricoltura sostenibile reindirizzando i sussidi verso chi pratica forma di agricoltura ecologica”. Nel resto del mondo Greenpeace, così come le altre associazioni ambientaliste, ha fatto molto in questo senso: in Grecia ad esempio ha supportato gli agricoltori locali che si impegnano per sostituire alla soia Ogm importata per i mangimi prodotti proteici naturali. Ecco dunque i sette principi di un’agricoltura sostenibile:
1) Filiera alimentare
Restituire il controllo diretto sulla filiera alimentare a chi produce e ai consumatori, togliendolo alle multinazionali agrochimiche.
2) Sovranità alimentare
Garantire a tutte le comunità un adeguato sviluppo rurale per dare i mezzi di lotta contro la fame e la povertà.
3) Produrre e consumare meglio
Evitare gli sprechi alimentari, consumare meno carne ed ottimizzare le rese del territorio con pratiche sostenibili: tutti sforzi diretti verso una sicurezza alimentare diffusa.
4) Biodiversità
Rispettare le biodiversità dal seme al piatto, e favorire interventi di sensibilizzazione in questo senso.
5) Fertilità del suolo
Tutelare la fertilità del suolo, promuovendo le pratiche colturali sane e contrastando quelle che lo suolo stesso.
6) Pesticidi
Combattere l’uso di costosi pesticidi chimici ma permettere agli agricoltori di tenere sotto controllo parassiti e piante infestanti con pratiche ecologiche che non danneggino il suolo e i prodotti finali.
7) Rafforzare l’agricoltura
Rafforzare la nostra agricoltura, per fare in modo che si adatti efficacemente al sistema di produzione del cibo in un mondo fatto di cambiamenti climatici e di crisi e incertezza economica.