Il governatore dello stato del Missouri, Jay Nixon, ha imposto la Guardia Nazionale per la città di Ferguson, dove alcuni giorni fa la polizia ha sparato, uccidendo, un ragazzo afroamericano disarmato, di nome Michael Brown. La causa sono i continui scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.
Il capitano della polizia, Ron Johnson, ha dichiarato che le proteste non si sono fermate al semplice attacco verbale, ma sono passate a veri e propri atti di violenza, come il lancio di Molotov, i colpi di arma da fuoco e vandalismo. La violenza è stata definita come un atto criminale premeditato ed è scattata diverse ore prima che fosse imposto il coprifuoco (da mezzanotte alle cinque di mattina) nella città di Ferguson.
Intanto i primi accertamenti autoptici, secondo quanto riportato dal The New York Times, hanno confermato che Michael Brown sarebbe stato raggiunto da almeno sei colpi di pistola, due dei quali alla testa. Questi risultati sono stati rilasciati dopo un’autopsia privata, richiesta dalla famiglia Brown, mentre quella ufficiale non è stata ancora resa nota. Venerdì scorso la polizia di Ferguson ha rilasciato un rapporto, secondo il quale Michale Brown era coinvolto in una rapina e in un successivo scontro con l’impiegato di un minimarket, poco prima di essere ucciso.
Il governatore del Missouri ha confermato proprio ieri che le autorità faranno rispettare il coprifuoco a tempo indeterminato a Ferguson, a causa dei violenti scontri tra manifestanti e polizia. È stato inoltre dichiarato lo stato d’emergenza in città. Il presidente degli Usa, Barack Obama, tiene sotto costante controllo la situazione a Ferguson, con il timore che altri focolai possano accendersi in diverse aree del paese, anche al di fuori del Missouri.