La partenza è segnata dal traffico cittadino che ostacola come ogni giorno il procedere lento ma efficace della Itala seguita da me e dalla carovana di mezzi Iveco. La strada è un continuo sali scendi. Entriamo nella taiga lasciando la steppa.Foreste di abeti, pini, larici che in epoca recente, si fa per dire sono nati dopo il ritiro dei ghiacciai che occupavano tutti i continenti indistintamente dalla Norvegia all’Alaska, alle zone nord della Russia, Siberia compresa, dove ci troviamo attualmente. La solita sosta per darmi l’energia utile per proseguire il viaggio fino a Kansk. Ho sentito dire che proprio da questa città inizia la strada sterrata con buche profonde e dalla percorrenza difficile e pericolosa. Domani vedremo questa nuova situazione con occhi e piedi riposati. C’è chi pensa di fare un pezzo di strada anche in treno.